I leader efficaci sanno come lavorare con una vasta gamma di persone – anche quelli che sarebbe più comodo licenziare. Devono essere capaci di motivare quelli che registrano performance scarse, collaborare con persone fastidiose. Nonostante questo renda il lavoro del leader frustrante, le persone “difficili” sono un ostacolo impossibile da cancellare.

Dal momento che licenziare o evitare questa gente non è sempre una opzione, i leader devono imparare a mantenere la calma e gestirle professionalmente. Dopo tutto anche se una squadra fallisce per colpa di una persona, riflette semplicemente le scarse capacità di gestione del leader.

Ecco cinque suggerimenti per sopravvivere agli anelli deboli della squadra:

1.Comunicare chiaramente e esplicitamente: Quando manca la chiarezza nella comunicazione, le cose possono andare storte in un team. La gente spesso deve “tirare a indovinare” sulle cose da fare. Quando sorge un problema inizia lo scarica barile e ciò causa tensione e stress. In un ambiente così tossico nulla può essere portato a termine. È comunque un errore più comune di quanto si possa pensare.

Stabilite una prassi condivisa sul modo di comunicare che tutti dovranno seguire. Per esempio può essere utile dopo una riunione inviare ai partecipanti una sintesi di quanto discusso e la definizione operativa dei passaggi successivi.

2.Tenere traccia di tutto: Alcuni collaboratori possono creare problemi anche su questioni semplici o compiti estremamente chiari. E piuttosto che ammettere le loro responsabilità e lavorare per cercare una soluzione, tutto si riduce a dispute del tipo “parola mia contro parola tua”.

Evitare queste discussioni è possibile tenendo traccia scritta delle comunicazioni intercorse. Appena sorge una discussione abbiate a mente di mettere tutto per iscritto e se c’è una controversia fra due persone registrate entrambe le versioni. Se le cose dovessero arrivare a un responsabile almeno si avrà una chiara documentazione di cosa è successo e di chi è la responsabilità. Siate il più razionali e oggettivi possibile.

3.Responsabilizzarli: L’atteggiamento da “scarica barile” può essere dovuto a una scarsa responsabilizzazione del collaboratore.

Dopo aver tenuto traccia di tutto è importante far sì che la persona in questione non solo accetti quanto deciso e le responsabilità connesse, ma che se ne faccia carico a livello di responsabilità individuale. È importante pianificare chiaramente le scadenze e far rendere conto la persona del proprio ruolo all’interno della squadra, della ownership su alcuni processi che spettano proprio a lui.

4.Mantenere la calma: Chiunque ha un punto di rottura, dove a causa dello stress non si è più in grado di trattare con le persone difficili. Il primo obiettivo di un buon leader è conoscere questo punto di rottura ed evitarlo, magari allontanandosi momentaneamente dal proprio ufficio per poter alleviare le tensioni.

Un’altra strategia utile per un leader al fine di prevenire il punto di rottura è condividere i momenti più difficili e frustranti con una persona esterna al proprio posto di lavoro.

5.Prepararsi alle scelte difficili: Trattare con persone incompetenti può essere stressante e la tentazione di licenziarli può essere forte ma un leader efficace deve pensare a quale sia la scelta migliore per la squadra.

Una ricerca della Johns Hopkins ha dimostrato che lavorare con persone che hanno comportamenti difficili da gestire fa sì che chi è attorno lavori più duramente per compensare. Dunque se può essere difficile lavorare con queste persone, può anche risultare in un miglioramento delle performance e una crescita degli altri membri del gruppo. Fino a che punto è gestibile una situazione del genere? Questo calcolo di costi/benefici spetta al leader così come anche le scelte difficili da attuare consequenzialmente.

Tratto da un articolo uscito sul blog "Entrepreneur" il 25 Settembre 2016.

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