I NUOVI MANAGER: COACH O LEADER?
Siamo più propensi a comprendere il pensiero dei nostri collaboratori o a esporre il nostro punto di vista? Proviamo più soddisfazione quando lavoriamo in modo collaborativo con gli altri o quando diamo linee guida e soluzioni?
Queste sono alcune tra le domande che gli autori J. Zenger e J. Folkman hanno posto a 2000 individui provenienti da tutto il mondo mettendo on-line uno specifico test comprendente 30 item (i lettori più curiosi possono effettuarlo al seguente link http://zengerfolkman.com/coach-assessment/).
I risultati sono sorprendenti: ¾ dei partecipanti all’assessment dichiarano una netta preferenza per uno stile manageriale molto più assimilabile al ruolo di coach che al leader.
La stragrande maggioranza preferisce supportare i colleghi favorendo la costruzione di soluzioni personali piuttosto che impartendo consigli diretti.
Tuttavia, questo indica i desideri e non le azioni concrete intraprese dagli individui. In poche parole: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e anche rifacendoci alla nostra personale esperienza non è difficile trovare esempi che dimostrino il divario tra intenzioni e azioni.
In ogni caso l’estensione di questa preferenza ai vari livelli (dal top management al collaboratore) lascia presupporre che tali preferenze possano tradursi presto in attitudini radicate.
http://blogs.hbr.org/2014/07/most-managers-think-of-themselves-as-coaches/
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