CRESCERE PROFESSIONALMENTE E PERSONALMENTE CON IL FEEDBACK
Il concetto di feedback appare per la prima volta nell’ambito della cibernetica, disciplina che studia le dinamiche attraverso le quali i sistemi si trasformano. Nei sistemi, viventi o artificiali, tutti i cambiamenti sono governati da meccanismi di retroazione chiamati feedback.
Un termostato rappresenta un classico esempio di sistema regolato dal feedback.
Proviamo a immaginare un termostato in cui questo meccanismo sia guasto: in assenza di un feedback sulla temperatura raggiunta nella stanza, il condizionatore continuerà ad aumentare/diminuire la temperatura oltre la soglia stabilita, rendendo la nostra permanenza alquanto spiacevole.
Allo stesso modo gli esseri umani, in quanto sistemi, sono regolati da meccanismi di feedback, e quando questi non funzionano i risultati possono essere altrettanto spiacevoli.
Immaginiamo di ricevere il seguente feedback dal nostro responsabile:
“Non ci siamo, come ti è venuta in mente una cosa del genere?”.
Questo è un tipico esempio di feedback inadeguato, una critica che non fa che demoralizzare il nostro umore.
“Ottimo lavoro, continua così!” è un feedback altrettanto inadeguato, in quanto elogio che non rende evidenti i motivi della nostra buona riuscita.
Un feedback, per essere tale, dovrà focalizzarsi su specifici comportamenti, dettagliando il comportamento in esame.
“Dare feedback ai tuoi collaboratori ha promosso una cultura di condivisione che rende più piacevole l’ambiente e proficuo il lavoro svolto. Mi aspetto sempre più spesso anche un feedback nei miei confronti.”
Poertner, S., Miller, K.M. (2009). L'arte di dare e ricevere feedback. Milano: Franco Angeli Ed.
Commenti
- Nessun commento trovato
I Vostri Commenti
Inserisci un commento