COS'È IL BILANCIO DELLE COMPETENZE
Il Bilancio di Competenze (BdC) è uno strumento formativo di comprovata efficacia nell’identificazione e ridefinizione delle competenze acquisite con l’esperienza.
Il BdC nasce in Canada ma si sviluppa principalmente, a cavallo degli anni Ottanta-Novanta, in Francia, applicato nell’ambito di una normativa specifica, come strumento di gestione delle carriere e dei progetti professionali individuali.
In questo contesto si configura come diritto del lavoratore a perseguire il proprio sviluppo professionale, a migliorare o modificare la propria condizione lavorativa.
L’approccio tradizionale al Bilancio di Competenze si struttura seguendo un itinerario temporale costituito da tre fasi:
- Presentazione/accoglienza;
- Dinamica del bilancio;
- Restituzione/accompagnamento.
L’obiettivo è permettere ai beneficiari di fare il punto e conoscere meglio le proprie competenze, interessi, motivazioni, punti di forza e aree di miglioramento.
Il beneficiario è posto al centro del proprio percorso e, auto-valutando le competenze maturate nel percorso professionale svolto, acquisisce gli strumenti idonei a costruire un progetto di sviluppo professionale realistico e realizzabile, contemplando mezzi e fasi per la sua realizzazione.
Riflettendo attentamente rispetto all’utilizzo del dispositivo tradizionale di BdC abbiamo potuto evidenziare alcune aree di criticità o “carenze” a cui – con l’apporto di alcune innovazioni e integrazioni – è stato posto rimedio, tramutando ciò che attualmente è un limite in un valore aggiunto.
Eulab Consulting, attraverso un approccio innovativo, ha potenziato lo strumento del BdC rispondendo alle seguenti esigenze:
1. Valorizzare la persona nella sua globalità: riconoscimento delle competenze acquisite nei contesti di vita privata, tempo libero e volontariato (informal learning).
Crediamo fortemente che non basti dare importanza soltanto a “ciò che un individuo sa” o “sa fare”, ma la valorizzazione della sua unicità risiede anche nel considerare i valori (etici, sociali, spirituali) di cui è portatore e le relative competenze acquisite in settori più strettamente “trascendenti” dell’esperienza umana.
2. Mettere in trasparenza e certificare le competenze formali e informali: istituzione del “Libretto Formativo del Cittadino” come strumento di documentazione trasparente e formalizzata di dati, informazioni e certificazioni.
Cerchiamo di ampliare il valore del BdC non limitandone le applicazioni all’identificazione e ricostruzione delle competenze acquisite con l’esperienza, ma puntando alla validazione e certificazione delle stesse a livello europeo.
3. Utilizzare il BdC in chiave organizzativa: promozione del BdC presso il contesto lavorativo.
Riconosciamo le organizzazioni come entità composte da individui con emozioni, paure, desideri e in ognuno il potere di intervenire sulla realtà per favorire un cambiamento utile a sé stessi, al gruppo, e alla comunità di cui si fa parte.