PSICOLOGIA POSITIVA

PSICOLOGIA POSITIVA

psicologia positiva

La Psicologia Positiva (PP) rappresenta una delle più grandi rivoluzioni culturali dell’ultimo decennio, che ha il suo nucleo centrale nelo spostamento del focus dalla malattia alle risorse degli individui, dal dolore alla felicità, dai limiti alle opportunità.

La PP non è antitetica alla psicologia clinica o alla psicopatologia ma - integrandole con la sua presenza - consente alla psicologia (nel suo complesso) di riequilibrare il proprio campo di azione, dedicandosi, oltre che alla malattia, anche a rendere la vita degli individui migliore e a sviluppare le risorse e i talenti individuali.

Per il suo padre fondatore: Martin Seligman, il movimento della PP ha tre pilastri: lo studio delle emozioni positive; lo studio delle caratteristiche positive (in particolare virtù personali e punti di forza) e lo studio di istituzioni positive, come la democrazia e le famiglie forti. 

Lo studio dei punti di forza e delle virtù umane consentirà di comprendere ciò che rende la vita degna di essere vissuta e - più specificamente - i processi che contribuiscono al funzionamento ottimale delle persone, dei gruppi e delle istituzioni. A livello di individuo, la PP promuove lo sviluppo delle caratteristiche individuali positive connesse con la capacità di provare gioia e felicità, come, ad esempio: il coraggio, la gratitudine, l'ottimismo, la speranza, la perseveranza, il perdono e la saggezza. 

La PP si interessa alle virtù civiche e al miglioramento del senso di cittadinanza e di appartenenza, come: la responsabilità, l'altruismo, la civiltà etica, la moderazione e la tolleranza.

Così Seligman riassume gli assunti di base della PP:
«una scienza che si interessa all’esperienza soggettiva positiva, ai tratti individuali positivi  e alle istituzioni positive, che promette di migliorare la qualità della vita e di prevenire le patologie che si sviluppano quando la vita è priva di significato e desolata. Il focus esclusivo sulla patologia che ha dominato tanto all’interno della nostra disciplina porta come risultato a un modello di essere umano carente di caratteristiche positive in grado di rendere la vita meritevole di essere vissuta. La speranza, la saggezza, la creatività, la prospettiva futura, il coraggio, la spiritualità, il senso di responsabilità o la perseveranza sono trascurate o spiegate soltanto come trasformazioni di impulsi negativi più autentici.»

 

REFERENTE
Andrea Laudadio Andrea Laudadio



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